Dic 01, 2021
by Roberto Lallo

29 Novembre 2021
Omaggio al “Grillo Canterino”
di Radio Firenze

Serata alla Fattoria di Maiano, dedicata a ricordare una trasmissione radiofonica realizzata da Radio Firenze dal titolo “Il Grillo Canterino”
La domenica alle ore 12.15, dal 1953 al 1970, era il momento in cui la Famiglia si raccoglieva intorno alla Radio, per ascoltare una trasmissione satirica che commentava non solo l’attualità della città, ma esaltava anche alcuni caratteri particolari dei Fiorentini attraverso una serie di scenette argute e satiriche in cui si raccontavano vizi e virtù di un popolo minuto che si poteva incontrare nelle strade di Santa Croce o San Frediano.

Rino Benini, Silvano Nelli, Roberto e Gianfranco D’Onofrio, furono gli autori di quel gioiello radiofonico. Personaggi come “La sora Alvara”, di Silvano Nelli, interpretata da Wanda Pasquini, che vendeva la “ciccia di alta qualità” tagliando le “bracioline” al tintinnio di braccialetti e collane. La scenetta era condita da battute sagaci e sfondoni proverbiali e finiva con le parole della Sora Alvara Girelli Bucalossi: “Ma guarda un po’ che gente… vero dico io”.
C’era poi “Nonno Pilade”, scritto e interpretato da Rino Benini che, all’interno della numerosa famiglia, dispensava consigli a tutti, ma la cui più grande preoccupazione era quella di sedersi a tavola per mangiare.
“L’Iris e l’ Amneris” di Roberto d’Onofrio, interpretate da Bibi Faller e Nella Barbieri, che non perdevano occasione di “fregare” il fattorino dell’autobus e, per non pagare il biglietto, lo distraevano con la loro pungente ironia. “I’ Porvere” di Roberto d’Onofrio, il ossia il Cenciaiolo che veniva chiamato dalle donne del quartiere per farsi valutare una qualche suppellettile di casa allo scopo di venderla. La valutazione di “I’ Porvere” era naturalmente bassa, tendente sempre a sminuire il valore dell’oggetto che poi, regolarmente, rivalutava al momento di rivenderla dopo averla acquistata. La sua immancabile frase finale era: “Cenciai si nasce.. e dire che i’ mi poero babbo voleva che studiassi… meno male mi son fermato all’asilo!”.
Infine c’era “Gano… i’ duro di San Frediano”, di Silvano Nelli, interpretato magistralmente da Corrado De Cristoforo. Una vera icona per i fiorentini che si sono appropriati di numerose sue definizioni entrate da tempo nel lessico popolare. Infatti, le parole e le frasi “pischella”, che a volte veniva definita carrozzata, “sommommolo, a petto a me, coccolo d’omo, è… mma è .. mma te lo rintoppo” facevano – e fanno – ormai parte del nostro dialetto più popolare. Molti si ricorderanno di una delle tante scene trasmesse che, riferendosi al festival di San Remo in relazione alla vincitrice Gigliola Cinquetti, giocando sul cognome, l’apostrofò dicendogli: da’ retta…mezzo chilo!! “. Gano” da bullo di quartiere finiva tutte le volte per essere preso a botte, ma terminava sempre con la fatidica frase: “Largo donne… passa Gano… i’duro di San Frediano”.

Impareggiabile l’interpretazione, sui testi originali di Silvano Nelli, della Compagnia delle Seggiole, guidata da Fabio Baronti, che ha fatto rivivere a molti Soci un pezzetto della loro infanzia e a quelli più giovani uno spaccato di cultura firorentina.
All’evento è voluto intervenire il nostro Socio Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, che, appena può, partecipa alle nostre iniziative ritagliandosi un piccolo spazio tra i suoi mille impegni. Qui nella foto con il Presidente Alessandro Cioni e la Cerimoniera Rosanna Romellano.

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