18 Maggio 2020
La Robotica e l’Intelligenza Artificiale
Conversazione con il Prof. Domenico Prattichizzo
On Line
Nuovo appuntamento, questa volta sul futuro che ci attende e che questa Pandemia ha portato all’attenzione di tutti: L’intelligenza artificiale e la Robotica. Due ore di interessante conversazione su Zoom. us, con il Prof. Domenico Prattichizzo dell’Università di Siena che ci ha portato a conoscere un mondo interessantissimo, dimostrandoci come l’Italia sia all’avangardia in questo campo.
“Trasmettere una carezza da una parte all’altra del mondo, progettare tecnologie indossabili per migliorare la salute delle persone”. È la nuova frontiera frutto della collaborazione tra neuroscienze e ingegneria che vede lavorare fianco a fianco due realtà dell’Università di Siena: il SIRSLab, Siena Robotics and System Lab, diretto dal professor Domenico Prattichizzo del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Siena e il SIBINLab, diretto dal professor Simone Rossi all’interno del Dipartimento di Scienze Neurologiche e Neurosensoriali dell’Azienda ospedaliero – universitaria Senese. Ingegneri, medici e ricercatori uniscono le forze per il benessere dei cittadini e per le esigenze di salute di chi ha, o ha avuto, problemi piuttosto gravi di tipo neurologico, dall’ictus alle patologie croniche invalidanti.
Il Prof. Prattichizzo ha intrattenuto i Soci facendogli conoscere le molte attività svolte dal suo dipartimento che cerca di sviluppare interfacce nuove tra robot e uomini per migliorare la qualità di vita delle persone, valutando come il cervello sia in grado di riadattarsi plasticamente a queste componenti del corpo del tutto nuove.
In particolare si è soffermato sulla ricerca nel campo della mano artificiale in grado di trasmettere all’operatore sensazioni tattili fondamentali ad esempio in campo medico. Alcuni dispositivi, infatti, possono avere importanti ricadute anche in ambito didattico, come gli anelli o i ditali indossabili che consentono l’autopalpazione dei noduli al seno, che possono essere molto utili per gli studenti di Medicina.
Da questa sinergia nascono anche prototipi innovativi indossabili tra cui il sesto dito robotico, cavigliere vibranti per migliorare il passo nei pazienti parkinsoniani, o braccialetti per guidare persone ipovedenti, dispositivi per il social jogging, braccia robotiche per chi ha handicap motori».
In dettaglio, «il sesto dito robotico, attualmente in sperimentazione clinica, è una protesi robotica che si adatta a qualsiasi tipo di superficie e spessore e consente di afferrare gli oggetti grazie ad un controllo remoto, aggiunge il professor Prattichizzo, Il dispositivo ha la finalità di ridare capacità di presa a chi ha perso la mobilità e la forza di un arto a causa di una patologia invalidante, come un ictus. Un esempio? Un nostro paziente appassionato di vela che aveva perso l’uso di un braccio è riuscito a tornare in barca, realizzando un sogno”.